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Opportunità Brasile

06/05/2015


INTERNAZIONALIZZAZIONE

Si è svolto a Brasilia il 15 aprile 2015 il VI Consiglio di Cooperazione, e i rapporti tra Italia e Brasile sono risultati molto positivi; dai colloqui bilaterali sono stati identificati progetti ed iniziative utili per lo sviluppo della collaborazione in diversi settori economici. Con un’economia che lo colloca tra i primi dieci paesi al mondo e con una domanda interna in continuo aumento, il mercato brasiliano si conferma di fondamentale importanza per l’Italia, con grandi possibilità nei settori dell’energia, idrocarburi, infrastrutture e prodotti farmaceutici, ma anche nei beni di consumo.


Negli ultimi dieci anni Il Brasile ha avuto una crescita sostenuta, è aumentata la classe media (oltre il 57% della popolazione) ed è diminuita fortemente la povertà grazie anche a politiche di sostegno al reddito promosse dal Governo (circa 40 milioni di persone).

Nonostante la crisi economica abbia avuto ripercussioni anche in Brasile, con una forte riduzione della crescita (nel 2014 i dati indicano un modesto 0,2%, e le previsioni per il prossimo biennio sono molto caute, si parla di 0,4% per il 2015 e di 1,8% per il 2016), la solidità dei fondamentali economici rimane uno dei punti di forza dell´economia brasiliana: il tasso d´inflazione a fine 2014 era del 6,40% dal 13% del 2003; il debito pubblico sempre a fine 2014 era del 63% del PIL, anche se in aumento; riserve internazionali di tutta rassicurazione con circa 375 miliardi dollari, al sesto posto a livello mondiale); un tasso di disoccupazione di circa il 4,8%.

Nel 2014 le esportazioni italiane in Brasile (circa 6,31 miliardi di dollari) sono diminuite del 6,09% rispetto al 2013, mentre le importazioni (4,02 miliardi di dollari), sono diminuite dell’1,88%. Di conseguenza sono diminuiti sia l’interscambio totale (circa 10,3 miliardi) che il saldo della bilancia commerciale a nostro favore (2,289 miliardi), rispettivamente del 4,5% e del 12,68%.

Se consideriamo il calo delle importazioni totali brasiliane (- 4,45%), quello dell’export della Germania, che risulta essere il primo partner commerciale europeo del Brasile (- 9%) e quello dell’Unione Europea (-8%), il risultato italiano risulta comunque positivo: con una quota di mercato del 2,75%, l’Italia risulta il secondo fornitore europeo del Brasile. La composizione del nostro export è rappresentate per oltre il 50% da prodotti ad alto valore aggiunto: componentistica per il settore auto, macchinari e macchine utensili, prodotti farmaceutici e terapeutici, imbarcazioni a motore, prodotti agroalimentari, moda e lusso.

Gli investimenti italiani in Brasile (secondo le ultime statistiche della Banca Centrale brasiliana l’Italia si colloca all’ottavo posto con oltre 21 miliardi di dollari), sono rappresentati per oltre il 30% nei servizi e nelle telecomunicazioni e per un altro 30% nel settore automobilistico. Gli investimenti brasiliani in Italia sono ancora molto ridotti ma potrebbero subire un incremento in relazione all’evento di Milano Expo 2015. Le imprese italiane in Brasile, incluse molte delle nostre principali realtà industriali, risultano essere quasi 900 tra filiali e stabilimenti produttivi, con forte impatto sull’occupazione locale. Le imprese italiane si concentrano prevalentemente negli Stati del sud e sud est (tra cui lo Stato di San Paolo, dove risiede oltre la metà delle aziende italiane), ma alcune stanno estendendo il loro interesse anche nel nord est (Pernambuco, Maranhão, Bahia) e nel centro ovest (Goias, Mato Grosso do Sul), Stati con un minor sviluppo economico, ma con tassi di crescita più elevati e con buone opportunità d’affari.


​Perché Brasile

  • Una economica solida a livello mondiale
  • Vasto mercato interno in crescita
  • Punto di riferimento centrale per gli scambi economici
  • Ricchezza di risorse naturali, beni e materie prime


Dove investire (settori)

  • Energia, gas & oil, aria condizionata, fonti rinnovabili
  • Impianti, macchinari e apparecchiature
  • Grandi opere (anche nell’Amministrazione Pubblica)
  • Mezzi di trasporto e accessori (settore automotive, navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)


Cosa vendere

  • Prodotti agro-alimentari
  • Prodotti nel settore delle costruzioni
  • Abbigliamento (moda e accessori)
  • Prodotti per l’arredamento (mobili e prodotti di design)